Champagne, uno scontro tutto linguistico fra Francia e Russia

L’emanazione di una legge russa sull’etichettatura delle bottiglie avrebbe conseguenze importanti sulla vendita del prezioso vino

Lo champagne in genere mette di buon umore ed è protagonista di diversi brindisi (qui abbiamo parlato dell’origine di questa parola). Ma recentemente, invece, scalda un po’ gli animi fra due nazioni, Francia e Russia, che rispettivamente lo producono e ne fanno un gran consumo. È infatti successo che la Federazione Russa abbia approvato una nuova legislazione russa sull’etichettatura dei vini che crea un caso linguistico-economico.

Secondo questa norma i vini prodotti nella regione dello Champagne conserverebbero il diritto esclusivo di utilizzare l’alfabeto latino per scrivere il nome del prodotto sull’etichetta principale. Peccato che solo questo alfabeto potrebbe comprensibilmente allontanare una porzione di possibili acquirenti: come molti sanno, infatti, in Russia è in uso l’alfabeto cirillico; facendo una prova di commutazione per valutare l’impatto di questa decisione, pensate di quante parole scritte in cirillico conoscete il significato.

La legge, quindi, obbliga le bottiglie francesi a rinunciare al termine Shampanskoe, che traduce (qui in alfabeto latino) in russo il termine d’Oltralpe. Potranno utilizzare il binomio vino spumante in cirillico, ma solo sulla controetichetta, quella che per intenderci sta dietro. In questo modo solo i vini effervescenti russi riporteranno in bella mostra la parola Shampanskoe.

Insorge il Comité Champagne che ha sede a Epernay e riunisce tutti i viticoltori e tutte le Maison di Champagne, il quale «disapprova questa normativa che non assicura ai consumatori russi un’informazione chiara e trasparente sull’origine e le caratteristiche dei vini. Il Comité si dispiace che questa nuova legge rimetta in discussione più di vent’anni di colloqui bilaterali tra l’Unione Europea e la Russia sulla protezione delle denominazioni d’origine. Il Comité Champagne sta analizzando i dettagli e le conseguenze di questa legge, di cui non era stato informato dalle autorità russe».

Due curiosità sulla parola champagne

Il nome di questo vino dall’immagine preziosa ed esclusiva è un toponimo: champagne è infatti in origine una zona storica della Francia nord orientale.

Protetto in più di 120 paesi, il nome viene spesso pronunciato con suoni che non corrispondono a quelli francesi d’origine. In particolare, le prime due lettere in alcuni paesi non francofoni tendono a essere prodotte foneticamente come la c di ciao; niente di più sbagliato: quelle due lettere sono di fatto – tecnicamente – una sibilante palatale sorda, cioè il suono che produciamo subito quando diciamo sciame.