È l’idea bizzarra escogitata da un sistema che, in cambio di denaro, assegnava certificazioni linguistiche
Denaro, tra i 400 e i 600 euro a persona, in cambio del superamento del (falso) esame di idoneità linguistica italiana per gli stranieri. È il business ideato da cinque persone, condannate in un maxi procedimento con l’accusa di corruzione, truffa e contraffazione di documenti, funzionali al rilascio della carta di soggiorno.
Un sistema smascherato dalla squadra mobile e collegato a un centro di formazione linguistica che vantava addirittura l’accreditamento all’Università per Stranieri di Perugia. Le sedi dei finti esami erano tuttavia dislocate in diverse regioni settentrionali, fra le quali alcune in contesti decisamente insoliti: a Modena, ad esempio, gli esami si sarebbero svolti in una macelleria e a Carpi in un hotel.
Il reato, secondo quanto riporta Il Resto del Carlino, è costato ai titolari di un centro di formazione linguistica di Marghera, nel veneziano, una condanna a sei anni con il rito abbreviato; condanna (in questo caso a quattro anni e sei mesi) estesa anche, con rito ordinario, a un terzo soggetto, di origini tunisine, che secondo gli inquirenti procacciava i clienti per gli esami fasulli.
Assolto per insufficienza di prove, invece, un cittadino cinese accusato di aver versato denaro per conseguire la certificazione.
(Foto di Caropo92 da Pixabay).