Nato negli Stati Uniti oltre cent’anni fa, appassiona grandi e piccini resistendo alla digitalizzazione
Compagno fedele di molte vacanze e momenti di relax, il cruciverba è un passatempo ultracentenario. Fu inventato infatti il 21 dicembre del 1913 tra le pagine di un quotidiano di New York e nel 2020 compie ben 107 anni.
Ma oggi quanti giovani si dedicano ancora a questa sfida intellettuale? Secondo un sondaggio realizzato da Wiko, brand franco-cinese di telefonia, su Instagram (e a cui quindi non hanno preso parte gli ultrasessantenni per intenderci), molti. È infatti considerato un evergreen per l’82% dei partecipanti al sondaggio.
Piace quindi a tutte le generazioni dai nonni ai loro nipotini, quelli della GenZ. Il sondaggio conferma che il cruciverba per l’85% delle persone è un momento di relax e di allenamento mentale da fare soprattutto in vacanza. Il rimanente 15% invece lo svincola dalle vacanze e vi si dedica anche sullo smartphone. Ma il cruciverba resta un’attività – ormai pochissime – prettamente analogica: il 92% sceglie carta e penna per completarlo.
Vero è, d’altronde, che quasi metà dei rispondenti (44%) ha ammesso di cercare alcune rispose online sul cellulare; il restante 56% preferisce spremere le meningi senza “aiutini” tecnologici.
C’è poi un’ultima abitudine che accomuna gli amanti del cruciverba: l’82% ha ammesso di aver decorato con baffi, buffi cappelli, ciglia finte e altri segni grafici le foto dei personaggi famosi inserite all’interno dei cruciverba.
(Foto: Wiko).