La ricerca online delle parole “corona beer virus” è in ascesa e lascia pensare che qualche utente sia un po’ confuso
Ora, va bene tutto. Siamo distratti, bombardati da mille input tra social e mezzi di informazione. Però ai fraintendimenti c’è un ragionevole limite.
E invece pare di no. No, perché come riporta Business Insider sembrano essere molte le persone che in questi giorni controllano se il coronavirus sia collegato alla birra Corona.
Però raga, allora a sto punto vale davvero tutto: possiamo ipotizzare che il virus si propaghi dalla corona della regina di Inghilterra, infuriata per la Megxit. Oppure che si becchino il virus tutti coloro che leggono una notizia di gossip su Fabrizio Corona.
Basta davvero una semplice omonimia (imperfetta) per scatenare un dubbio del genere? Pare di sì. Stando a Google Trend, si sono impennate le ricerche virus birra corona (+2300%) e virus birra (+744%). E due paesi, Danimarca e Cambogia, hanno il primato per l’incremento di queste ricerche.
Se fosse il caso di sottolinearlo un legame non c’è. Gli oltre cento decessi e le migliaia di persone contagiate non hanno contratto il virus bevendo una birra. Coronavirus e Corona: le parole – o tecnicamente i significanti – sono sì uguali nella prima parte, ma i significati – cioè il pezzo di realtà che descrivono, che comunicano – sono profondamente diversi. Nel primo caso si tratta di un’emergenza mondiale, nel secondo di un piacere globale.
Foto: Jake Bradley su Unsplash