Quali sono i suoni che ci infastidiscono di più?

È quanto emerge da un’indagine che ha chiesto ai partecipanti quali fossero per loro i suoni più sgradevoli

Esiste un termine preciso per indicare l’intolleranza patologica a determinati tipi di suoni: misofonia. L’origine etimologica – greca, come spesso accade per le parole che hanno a che fare con la medicina e il benessere – non lascia molti dubbi: si tratta di un disturbo che probabilmente ha radici neurologiche. Ma al di là della condizione patologica, tutti noi siamo “allergici” ad alcuni rumori o suoni, come lo stridio di un oggetto sulla lavagna.

Oltre a questo che è quasi proverbiale, quali sono i rumori che ci irritano di più? Top Doctors®, azienda specializzata in servizi tecnologici per la sanità privata, ha condotto in merito un’indagine che per certi aspetti è sorprendente.

Partiamo dal dato forse ovvio che un numero crescente di persone prestano attenzione al benessere acustico degli ambienti, sia quelli domestici (lo è per il 52% degli intervistati), sia quelli in cui trascorre il proprio tempo libero. Una ricerca giustificata da alcune evidenze scientifiche: «i rischi maggiori di un’esposizione costante a rumori, qualunque sia la natura degli stessi, riguardano certamente l’apparato uditivo, ma una moltitudine di studi correlano anche l’inquinamento acustico a problematiche, solo per citarne alcune, ipertensive, psicologiche, immunitarie. Sicuramente l’organo più colpito è comunque quello acustico», commenta il Matteo Simone, Otorinolaringoiatra di Top Doctors®.

Nella classifica dei rumori più spiacevoli colpisce un po’ la presenza del pianto dei bambini e in generale quello delle voci umane molto alte; sono intollerabili per l’82% delle persone che hanno partecipato al sondaggio (abbiamo cercato di spiegare questo dato insieme alla studiosa di voci Valentina Colonna, in un passaggio dell’intervista che trovate qui sotto).

Il volume alto è una costante di molti suoni sgraditi: musica e televisione alte infastidiscono il 71% del campione. Seguono i rumori del traffico (63%), quelli legati al lavoro delle attività produttive (49%), il ronzio degli elettrodomestici (43%). I suoni della natura e i versi degli animali risultano fastidiosi “solo” per il 32% degli intervistati.

L’indagine rivela un altro aspetto curioso: rifuggiamo certi suoni, ma non sappiamo gestire facilmente il silenzio. In una situazione di assoluta quiete, solo il 21% si sente perfettamente a suo agio e il 26% rilassato. Il 53% del campione, invece, prova sensazioni negative che includono ansia e fastidio.