Le scuole di lingue spengono le luci

Una protesta che oggi, venerdì 13 novembre, coinvolge molti centri per l’apprendimento delle lingue e per le certificazioni linguistiche

Oggi venerdì 13 novembre alle 18 le Scuole di Lingue e i Centri di Certificazione Linguistica italiani spegneranno simbolicamente le luci come forma di protesta contro l’ultimo DPCM e il Decreto Ristori bis. Un gesto che richiama lo spegnimento della possibilità di aumentare le proprie conoscenze linguistiche imposto dalla crisi sanitaria e dalle misure prese dal Governo.

Le scuole di lingue sono assimilate ai centri di formazione che possono operare solo con una didattica a distanza e non possono fare esami in presenza, nonostante le nostre scuole abbiano spazi e procedure che garantiscono la sicurezza per studenti e candidati, più di quanto accada nelle scuole statali dove la didattica in presenza è consentita per i più giovani” spiegano con un comunicato.

E siamo stati dimenticati dal Decreto Ristori Bis, che non prevede un supporto economico per il nostro settore. La crisi sanitaria sta privando i giovani della possibilità di diventare competitivi in un mondo sempre più globalizzato e i nostri studenti non possono dimostrare la competenza linguistica acquisita con un grave danno per il loro percorso di studi, fino alla impossibilità di accedere a corsi universitari, borse di studio e concorsi.

La protesta coinvolge numerosi centri linguistici e associazioni, fra cui l’International House Milano & San Donato, AISLi – Associazione Italiana Scuole di Lingue, ASILS – Associazione Scuole di Italiano come Lingua Seconda, CAMBRIDGE ASSESSMENT ENGLISH – Ente Certificazioni di lingua inglese, EDUITALIA – Associazione di Scuole ed Università che offrono corsi per studenti stranieri, FEDERLINGUE – Associazione Italiana Servizi Linguistici di CONFCOMMERCIO, FIDEF – Federazione Italiana Enti e Scuole di istruzione e formazione e ITALIAN IN ITALY – Associazione Scuole per la diffusione della cultura e della lingua italiana nel mondo.

(Foto: unsplash.com).